CONTENUTI
- Testimonianza di don Pietro Rossotti, nostro sacerdote nella casa di St Paul in Minnesota.
- Brani di due lettere di san Damien De Veuster (1840-1889) missionario belga tra i lebbrosi dell’isola di Molokai.
- Scena del film “La leggenda del pianista sull’oceano” del 1998 tratto dal testo teatrale “Novecento” di Alessandro Baricco, regia di Giuseppe Tornatore con Tom Roth e Pruitt Taylor Vince.
VOCI
- Giovanni Fasani
- Pietro Rossotti
- Philip Stokman
PER APPROFONDIRE
Il libro “American Dream” sui santi americani curato da don Pietro Rossotti e Mathieu S. Caesar in occasione della mostra omonima del Meeting di Rimini nell’edizione del 2016.
Brani delle lettere di fr. Damien letti da Phil Stokman:
8 dicembre 1874. Mia cara mamma, miei cari fratelli e sorelle, come vi ho detto lo scorso anno, ora vivo in un villaggio che consiste esclusivamente di lebbrosi. Anche se questa malattia è contagiosa, io sono ancora in ottima salute e sono molto contento nel mezzo di questa gente sfortunata. Faccio tutto quello che posso al fine di portarli sulla via della virtù, e per prepararli per una santa morte. Mi occupo di due chiese, e ho battezzato quest’anno cento lebbrosi e ne ho seppelliti altrettanti. Durante l’estate sono stato in un’altra parte dell’isola, dove sono rimasto quattro mesi in qualità di falegname, costruendo una nuova chiesa che misura quarantaquattro piedi di lunghezza e ventidue di larghezza, con dieci vetrate gotiche e un campanile alto cinquanta piedi. Mi è costata più di cinquemila franchi […] Non mi vergogno di fare il muratore o il falegname quando è per la gloria di Dio.
16 novembre 1887. Sono ancora l’unico sacerdote a Molokai. […] Ho così tanto lavoro che il tempo sembra molto poco per me. La gioia e la contentezza del cuore con cui i Sacri Cuori mi inondano di mi fanno sembrare il missionario più felice del mondo. Di conseguenza il sacrificio della mia salute, che il nostro buon Dio si è degnato di accettare perché Egli possa rendere il mio ministero tra i lebbrosi più proficuo, appare, dopo tutto, come una cosa di poco conto, anzi, pure redditizia per me. Mi permetto di dire, riferendomi un po’ a ciò che dice san Paolo, “io sono morto, e la mia vita è ormai nascosta con Cristo in Dio”.
Guarda la scena del film “La leggenda del pianista sull’oceano”.
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