39

IMG_8783

CONTENUTI

  1. Intervento di mons. Massimo Camisasca durante un incontro in video conferenza con i sacerdoti della Fraternità san Carlo.
  2. Lettera di don Luigi Giussani (1922-2005) al suo amico Angelo Majo scritta nell’agosto del 1945.
  3. Scena del film Don Camillo monsignore… ma non troppo, del 1961 con Fernandel e Gino Cervi.

VOCI

  • Giovanni Fasani
  • Massimo Camisasca
  • Tommaso Bizzozero

PER APPROFONDIRE

La lettera di don Luigi Giussani letta da Tommaso Bizzozero.

Mio carissimo, non so come ringraziarti del suggestivo atto di amicizia che hai compiuto col tuo invito. Una giornata con te: come sarebbe bello!… […] Ed ora ritorno ai miei libri: e penso che è dal marzo ad oggi – eccetto la breve parentesi della prima S. Messa – che sono curvo sui libri, con una intensità di studio simile perfettamente a quella, così impegnativa, della maturità classica. Son stanco?… Questa limitazione, questa solitudine, questa silenziosa e faticosa rinuncia all’espansione viva dell’irruenza d’affetto che mi rigurgita nel cuore è davvero un grande sacrificio. Lo farei per tutta la vita. Proprio perché è puro sacrificio, acutissimo sacrificio, silenzioso e ignorato sacrificio. L’unica cosa che dona la felicità agli uomini è la Croce, la nostra Croce, e solo Essa, io non voglio essere anch’io « trompeur » – come diceva Balzac – dei miei poveri fratelli uomini: e lo sarei in ogni intensità di sacrificio e di Croce cui rinunciassi. Io non voglio vivere inutilmente: è la mia ossessione. E poi tra due amici profondi cosa si desidera? L’aspirazione dell’amicizia è l’unione, è quella di immedesimarsi, impastarsi, diventare la stessa persona, la stessa fisionomia dell’Amico: … ma Gesù è in Croce… la gioia più grande della nostra vita è quella che ad ogni piccola o grande sofferenza ci fa scoprire: « ecco, ora sei più simile » , più « impastato con Lui » . La vita per la felicità degli uomini, per l’amicizia di Gesù. Caro amico, una benedizione? Ecco, io allargo le braccia e te la mando con tutta la passione del cuore: solo perché serva anch’essa ad ottenerti un unico assillo nella vita: l’amicizia di Gesù Cristo – la felicità degli uomini. Ed il resto… vanitas vanitatum. Ossequiami i tuoi Sigg. Genitori. Saluta tuo fratello. E la sorellina come sta? A te un fraternissimo arrivederci.

Luigi Giussani, Lettere di fede e di amicizia ad Angelo Majo, p. 32,33.

Guarda la scena integrale del film Don Camillo monsignore…ma non troppo (1961)


Entra nell’archivio degli articoli di Fraternità e Missione

Torna su